Home > Área Internacional > OTROS IDIOMAS > Italiano > Comitato Cerezo: 9 anni di lotta per la difesa dei diritti umani in Messsico

Comitato Cerezo: 9 anni di lotta per la difesa dei diritti umani in Messsico

Fabrizio Lorusso / L’Unità

sabato 21 agosto 2010, di Comité Cerezo México

Tutte le versioni di questo articolo: [Español] [italiano]

La Storia

Il 13 agosto 2001 furono incarcerati Héctor, Antonio e Alejandro Cerezo Contreras, Pablo Alvarado Gómez e Sergio Galia Max, accusati di aver attaccato con degli esplosivi (petardi) tre succursali bancarie. Pur non avendo prove, è stata imposta loro la prigione formalmente per i delitti seguenti: criminalità organizzata, possesso di armi e proiettili, detenzione di fuochi artificiali ed esplosivi e danno alla proprietà altrui.

I fratelli Cerezo furono condannati a 13 anni e sei mesi di carcere. Pablo Alvarado Flores a 10 anni. Grazie a una serie di mobilitazioni e alla lotta sul piano giuridico queste sentenze furono ridotte a 7 anni e mezzo di prigione.

Sergio Galicia Max venne rimesso in libertà nel marzo 2002, Alejandro Cerezo fu liberato il primo marzo 2005 e Pablo Alvarado il 13 agosto 2006. Il 16 febbraio 2009 furono messi in libertà Héctor e Antonio Cerezo.

 

La violazione dei diritti umani, nuova fase nella criminalizzazione della protesta sociale

L’incarcerazione dei fratelli Cerezo Contreras si verifica nel contesto della criminalizzazione della gioventù. Due anni prima, nel 1999, era stata realizzata l’occupazione più lunga della storia della massima casa di studi, la Universidad Nacional Autònoma de Mèxico (UNAM), la quale finì con mille detenzioni nell’anno 2000. Gli studenti che difendevano l’educazione pubblica e gratuita furono stigmatizzati come pericolosi criminali.

I fratelli Cerezo Contreras erano studenti della Facoltà di Filosofia e Lettere e della Facoltà di Economia al momento della loro cattura arbitraria e furono i loro libri le "prove" che il pubblico ministero trovò per dichiarare che questi ragazzi erano dei pericoli per la società e, quindi, vincolarli in modo "ideologico" con gruppi terrorista. Questo fatto avrebbe segnato l’inizio Della strategia di criminalizzazione degli studenti della UNAM.

Il clima politico in Messico e a livello internazionale nel 2001 contribuirà a rendere più difficile la situazione dei fratelli Cerezo Contreras. In Messico c’era una transizione accordata tra i due partiti politici PRI (ex partito egemonico di regime, Partido Revolucionario Institucional) e PAN (di destra, Partido Accion Nacional) con la destra estrema al potere a livello federale con il presidente Vicente Fox che viene eletto nel 2000 in mezzo a speranze e aspettative di cambiamento. La realtà fu poi ben diversa. L’ascesa della destra al potere segna una nuova tappa di guerra sporca contro le organizzazioni sociali e, quindi, una fase grigia per i movimenti e le lotte sociali. Ciò viene spalleggiato dal contesto internazionale in seguito agli attentati alle Torri Gemelle di New York contro gli Stati Uniti e alla dichiarata "nuova" guerra al terrorismo e alla crimine organizzato. Chiunque risultasse fuori dalle "norme" di legge sarebbe stato punito come un terrorista. Nemico della libertà e della democrazia.

Fu così che inizialmente il Comitato Cerezo nacque solo con la partecipazione di Francisco ed Emiliana Cerezo e di alcuni amici solidali per mettere insieme una squadra che lottasse per l’ottenimento della libertà in favore dei fratelli Cerezo in carcere e degli altri loro compagni ingiustamente coinvolti.

La difesa dei diritti umani nel sistema penitenziario messicano

I fratelli Cerezo Contreras, così come Pablo Alvarado Gómez e Sergio Galicia Max, furono vittime di torture fisiche e psicologiche al momento dell’arresto. Fatti che sono stati denunciati in quei momenti e che, in seguito, vennero constatati grazie alle loro testimonianze anche da organi incaricati del monitoraggio dei diritti umani, nazionali e internazionali. Le pratiche di tortura fisica e psicologica sembrano costituire il "marchio" della transizione democratica del Messico, non solo per i Cerezo e gli altri detenuti insieme a loro, ma anche per altri casi importanti come quelli di Atenco e del movimento popolare di Oaxaca.

Attraverso le loro lettere, Héctor, Antonio e Alejandro hanno fornito un resoconto sul sistema carcerario messicano, sulle prigioni di massima sicurezza che, lungi dall’essere dei centri di riabilitazione, sono invece dei centri di sterminio in cui l’integrità dei detenuti risulta annullata. Così si cominciò un compito arduo: denunciare il sistema penitenziario messicano e difendere i diritti umani dei prigionieri politici, di coscienza e detenuti ingiustamente

 

Il Comitato Cerezo oggi

Con l’esperienza accumulata in 8 anni di lotta per esigere la libertà di Héctor, Antonio e Alejandro Cerezo Contreras, Pablo Alvarado Gómez e Sergio Galia Max il Comitato Cerezo oggi costituisce un riferimento nel campo della difesa dei diritti umani. Impartendo seminari per la sicurezza delle organizzazioni sociali. Aiutando a livello psicologico le organizzazioni e le famiglie con prigionieri politici, di coscienza o detenuti ingiustamente. Denunciando la tortura e il sistema carcerario messicano. Difendendo i diritti umani dei prigionieri politici, di coscienza e detenuti ingiustamente.

Per i 9 anni della sua nascita realizzeranno un evento il prossimo 25 agosto alle ore 16:00, presso il salone dell’università "Adolfo Sánchez Vásquez" Facultad de Filosofía y Letras (UNAM) Città del Messico.

Dallo spazio "Abajo los Muros de las Prisiones" ("Giù i muri delle prigioni") mandiamo un saluto e i nostri auguri per il duro lavoro da loro svolto a tutti i membro del Comitato Cerezo.

Traduzione all’italiano di LamericaLatina.Net

Fuente:

Latinoamerica Express

Un messaggio, un commento?

Chi sei?
Inserisci qui il tuo commento

Questo campo accetta scorciatoie SPIP {{gras}} {italique} -*liste [texte->url] <quote> <code> ed il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare paragrafi lasciare semplicemente delle righe vuote.