SCENA 4: POESIA DI ANTONIO CEREZO CONTRERAS
INVITATO: Quella che segue è una poesia di Antonio Cerezo Contreras, Prigioniero di Coscienza in un penitenziario di alta sicurezza, ostaggio del governo insieme a suo fratello Héctor Cerezo Contreras e a Pablo Alvarado Flores. Anche loro sono vittime dell’impunità che prevale nel nostro paese.
DONNA 3: Come se non fosse sufficiente toglierti la vita davanti alle fredde macchine
DONNA 1: Come se il deserto pretendesse il tuo sangue, pioggia d’estate per vedere fiorire i loro cactus
DONNA 4: Come se i tuoi lamenti fossero il vento necessario
a trascinare la sabbia che copre le labbra
DONNA 2: Come se la tua pelle bruna inevitabilmente fosse il richiamo che attira gli impuniti
DONNA 3: Come se soltanto la tua carne fosse l’alimento preferito di cani e avvoltoi
DONNA 1: Che siano i tuoi capezzoli mozzati gli occhi con cui guardino le loro madri
DONNA 4: Che siano le tue grida assordanti i loro canti quando questi miserabili cerchino consolazione
DONNA 2: Che sia il colore della tua carne lacerata a dare il giusto tono ai loro giorni felici
DONNA 3: Che sia la treccia profumata dei tuoi capelli la corda con cui tutti i giorni impicchino ciascuno dei loro sogni
DONNA 1: Che sia il tuo martirio la loro colazione, pranzo e cena e la tua croce il legno verde che brucia in mezzo ai loro petti.
Original en Español
MUERTAS DE CIUDAD JUÁREZ
I
Como si no fuese suficiente
Despojarte de la vida
Frente a las frías máquinas
.
Como si el desierto
Exigiera tu sangre
Lluvia en verano
Para ver flores en sus cactus
.
Como si tus lamentos
Fuesen el viento necesario
Que arrastra la arena
Para cubrir los labios
.
Como si tu piel morena
De manera inevitable
Fuese tambor que llama
A los impunes
.
Como si sólo tu carne
Fuese el alimento predilecto
De buitres y perros
II
Que sean tus pezones cercenados
Los ojos con los que miren
A su madre
.
Que sean tus gritos
Que funden tímpanos
Sus cantos cuando busquen,
Miserable, consuelo
.
Que sean el color de tu carne golpeada
El tono del maquillaje
De sus días felices
.
Que sea tu aromático cabello trenzado
La soga en que cuelguen a diario
Todos y cada uno
De sus sueños
.
Que sea tu tormento
Su desayuno, comida y cena
Y tu cruz
Leña verde ardiendo en el centro de su pecho.
.
A un año y cinco meses del asesinato de Digna Ochoa.
A un año y siete meses de prisión ilegal e injusta.
Preso de conciencia Antonio Cerezo Contreras
CEFERESO #1, La Palma, Estado de México
18-marzo-03